La luce pulsata è una tecnologia sempre più utilizzata in campo medico-estetico per trattare numerose problematiche della pelle.
In questo articolo della dottoressa Chiara Cassano, medico chirurgo specializzato in medicina estetica, parliamo di luce pulsata e delle sue applicazioni in medicina estetica.
Come funziona
La luce pulsata intensa (IPL) è una tecnologia utilizzata in medicina estetica che aiuta a ridurre o risolvere problemi e inestetismi estetici della pelle.
Questa tecnologia si basa sulla capacità di modificare la lunghezza d’onda della luce emessa, rendendola adatta a diversi tipi di bersagli. In questo modo, risulta più versatile rispetto al laser, che ha una lunghezza d’onda fissa e può quindi agire solo su bersagli di un determinato colore.
Con il trattamento IPL, invece, è possibile selezionare diverse lunghezze d’onda in base al target che si intende colpire, rendendo possibile il trattamento di diverse patologie della pelle.
Quali sono i trattamenti che possono essere eseguiti con la luce pulsata
La luce pulsata può essere utilizzata per trattare numerosi problemi estetici, tra cui l’iper-pigmentazione, le macchie solari, le rughe, la rosacea, l’acne, lesioni vascolari, e i peli superflui.
Il trattamento viene eseguito mediante l’utilizzo di un dispositivo che emette una serie di impulsi luminosi sulla zona interessata. Il numero di sedute necessarie per ottenere risultati significativi varia in base al problema trattato e all’intensità della condizione.
Controindicazioni e possibili effetti collaterali
Nonostante la luce pulsata sia una tecnologia sicura ed efficace, ci sono alcune controindicazioni da considerare.
Inoltre, non deve essere utilizzata in zone in cui ci sono tatuaggi o cicatrici recenti e la persona che si sottopone al trattamento deve evitare detergenti e prodotti che contengono sostanze fotosensibilizzanti o irritanti. Per lo stesso motivo, è sconsigliato a chi assume farmaci sensibilizzanti.
Ci sono casi in cui il trattamento a il trattamento IPL non può essere utilizzato, in particolare le donne in gravidanza e i portatori di Pacemaker o stimolatori elettromedicali.
A seguito del trattamento, gli effetti collaterali possono essere arrossamenti, gonfiori, pruriti o bruciature. Tuttavia, questi effetti collaterali sono solitamente temporanei e scompaiono entro pochi giorni.